27/11/15

l'allievo supera il maestro


La faccia come il culo scorre potente in te, giovane Padawan.
La trovata della paghetta pre-elettorale è geniale, ma ancora più geniale è la motivazione: cultura contro la paura del terrorismo. Un mito.
Haldeyde

25/11/15

Vuoto di scambio


Quanto abbiamo preso per i fondelli Berlusconi quando prometteva le dentiere agli anziani o l'acquisto di Ronaldinho prima delle elezioni!
Adesso la corruzione pre-elettorale parte da sinistra. O meglio, da Renzi (che non è di sinistra, beninteso), che rispolvera il vecchio adagio degli 80 euro anche alle forze dell'ordine (per investire in sicurezza). E, siccome per un euro investito in sicurezza ce ne vuole mettere uno investito in cultura, che cosa si inventa?
Soldi per preservare i beni culturali?
Soldi per ripristinare gli insegnanti di sostegno che aveva tolto?
Soldi per tenere aperti i musei nei giorni festivi ed in orari in linea con gli standard dei paesi con un certo grado di sviluppo?
No, troppo facile.
500 euro a tutti i diciottenni, da investire in concerti e cinema, magari spediti a casa insieme alla tessera elettorale nuova di zecca. Così magari si ricordano, alle prossime elezioni, di dare il voto al PD e non a quei fricchettoni del M5S.
Non è vero che Renzi copia da Berlusconi.
Lui è già oltre Berlusconi.
Haldeyde

24/11/15

Ansia da Alfano

Secondo tentativo con la tavoletta grafica. Prima o poi mi abituerò a disegnare guardando a mezzo metro dalla penna...
Haldeyde

15/11/15

Mai in pace


E' un argomento troppo grosso per essere trattato in poche righe. Impossibile condensare in poche parole la mia perenne confusione di fronte a questo genere di tragedie.
Però è sempre il risultato finale ad essere garantito: partono gli aerei, si sparano i missili. 
E si aggiungono morti innocenti a morti innocenti. Innocenti erano  e sono i morti ed i feriti dei vari attentati a Parigi. Innocenti saranno i civili di Raqqa che sono sotto i bombardamenti francesi in questo momento. Sì, perché a Raqqa non c'è solo l'Isis: ci sono anche gli abitanti che si sono dovuti convertire a forza per non essere trucidati dagli uomini del califfato, e che adesso si pigliano pure le bombe destinate a loro. Il risultato, dicevo è sempre quello, che si chiami Bataclan, stazione di Madrid, Twin Towers, Pearl Harbour: si entra in guerra e si ammazzano soprattutto i civili.
L'onda emotiva è sempre fortissima quando la strage colpisce noi occidentali a casa nostra. E' comprensibile. Se Boko Haram ammazza 2000 studenti è più facile scrollare le spalle: tanto sono là, in Africa, tanto sono neri. Ma quando ci sparano in casa le cose cambiano e diventa più facile odiare il nemico.
Il mio problema è che non ho capito bene chi sia davvero il nemico, così come non l'avevo capito l'11 settembre 2001. Per voi è sempre così chiaro? Per me no. Allora crollarono le due torri ed il giorno dopo ci venne servito a tavola il nuovo nemico, Bin Laden, che fino al giorno prima non sapevamo manco chi fosse. Poi è toccato a Saddam, poi a Gheddafi. Oggi tocca al califfato, ma il risultato è sempre che americani, francesi ed  i loro alleati, fra i quali noi, si armano e partono per bombardare qualche territorio ricco di petrolio.
Perché, ragazzi, io non ci credo alla storia della guerra di religioni. I musulmani mica amano la violenza, e mica ci odiano se non andiamo sempre ad esportare a casa loro la democrazia come la intendiamo noi in occidente. Sarà complessa la convivenza, ci saranno varie forme di integralismo, ma alla storiella della crociata alla rovescia, che tanto piaceva alla Fallaci, io non ci voglio credere.
Però, come sempre, non ho risposte certe, non ho soluzioni.
Dedico un pensiero alle vittime del terrorismo.
Ed alle prossime vittime di guerra.
Haldeyde

08/11/15

Messina da bere


Messina ed i messinesi hanno tutta la mia solidarietà.
Una splendida città che, data la sua posizione su una faglia a forte rischio tellurico, ha attraversato spaventosi eventi sismici e distruzione. I più noti, a partire dal 1783, fino alla quasi totale distruzione nel 1908, quando un sisma di grandi proporzioni ha squassato le città di Messina e di Reggio Calabria facendo seguire anche un maremoto che ha completato l'opera. Alte scosse sono seguite dei decenni successivi, ma i messinesi hanno sempre reagito a testa alta.
Hanno risposto, i messinesi, con orgoglio anche a questa ultima beffa: quella dell'interruzione totale dell'erogazione dell'acqua potabile causata da una successione di rotture nell'acquedotto della città. Undici giorni in fila alle fontanelle ed alle autobotti che non scalfiranno gente abituata a ben altre disgrazie.
Ma c'è una cosa che può fiaccare lo spirito più della mancanza dell'acqua, più dei maremoti. Anche più dei terremoti. E' la presa per il culo reiterata, replicata, ripetuta, sempre, a ciclo continuo, decenni di balle, promesse, frasi, parole, blablabla, a proposito del famigerato, faraonico ponte sullo stretto. 
Questo può davvero fiaccare la resistenza del più coriaceo dei siciliani.
Non c'è geologo, vulcanologo, sismologo che non sostenga che attaccare una lingua di cemento fra due faglie che si allontanano progressivamente fra loro sia come mettere un tanga ad un elefante che balla la lap-dance. Prima o poi, per quanto elastico, si romperà.
Non c'è nemmeno più bisogni di ribadire quanto possa essere una cavolata costruire un impianto faraonico di questo tipo per collegare due regioni che hanno, endemicamente, una viabilità stradale e ferroviaria assolutamente inadeguata. 
Eppure, quando il consenso scricchiola e c'è bisogno di ottimismo, ecco che tutti, ma tutti, i cabarettisti di ogni epoca e colore rispolverano la vecchia gag del ponte sullo stretto.
Pezzo forte di Berlusconi.
Poi cassato da Prodi.
Poi riesumato da Berlusconi.
Poi cassato nuovamente.
E adesso riesumato da Renzi.
Che però è più furbetto. Egli infatti dice: "Il ponte si farà. Non subito, ma maremma maiala si farà. Prima però ci sono altre emergenze".
Tipo sventrare la Costituzione. Tipo mettere consiglieri regionali e sindaci inquisiti a godere dell'immunità nel nuovo senato low cost. Tipo togliere l'IMU ai miliardari. Tipo affittare un A330 per avere un air force one italiano da invidia del pene.
Insomma, grazie al cielo ci sono scelleratezze ben più urgenti da compiere.
Quindi il ponte sullo stretto si farà. Ma dopo. Cioè mai.
Haldeyde